domenica 3 marzo 2019

Club Torino London: come inizia

A Londra le Associazioni che rappresentano parti di Italia o di italiani, a volte fotografie del sentimento del “campanile”, non mancano. La riservata e signorile Torino era essente, per diversi motivi.

Città essa stessa ospite di una grande immigrazione durante il boom economico italiano, ha inviato in passato nella capitale inglese, più manager di estrazione bancaria e della grande impresa che forza lavoro. Manager che per carattere e modi di fare si sono subito inseriti nella quotidianità e nella città che nell’architettura e nell’urbanistica, nel verde pubblico, nei grandi corsi, nell’offerta culturale, ricordava fortemente casa. 

Così pure nel lavoro, anche qui i modi di fare e di gestire gli affari parlavano la stessa lingua, cordiale, etica e professionale.

La Storia ha visto le due città spesso vicine con uno sviluppo industriale e sociale molto simile, anche per i momenti bui e violenti. Lo sport, tanto quello del grande pubblico e quello meno chiassoso come il canottaggio, accomuna le due capitali reali. Torino vanta uno dei circoli più antichi, la Reale Società Canottieri Cerea (1863). L’ampia offerta museale e quella culturale le affina. Se oggi parlare di start up è sinonimo di Londra, anche per il suo essere finestra sul Mondo, molte innovazioni, entrate della nostre vite globali, quindi non solo contributi all’economia italiana ma al benessere mondiale, sono nate, sempre con discrezione, a volte eccessiva, a Torino. 

  • Elegante e laboriosa, genio e artigianalità si sono sempre parlati e sposati. 
  • Un tempo con dialetti diversi, oggi con lingue diverse. 
  • Si perché la tradizione all’innovazione, a creare start up continua. 

Il sentimento di appartenenza a queste due città, quella di nascita e quella adottiva, di sentirsi “a casa” in entrambe, nell’espressione inglese del termine, ha portato a creare senza grandi clamori Club Torino a Londra, fondato da una cinquantina di Soci, molti già legati da amicizie generazionali, con entusiasmo e idee chiare. 

Nato dalla provocazione-invito del Console Generale Massimiliano Mazzanti (oggi Socio Onorario) a Fabio Massimo Grimaldi e Michele Porfido. Quest’ultimo l’ha subito raccolta e  condivisa con Carlo Arturo Garuzzo, Laura Carrara-Cagni, Gregorio Marsiaj, Benedetto Camerana, Emanuele Bosia, tutti componenti del neo Consiglio Direttivo. 

Il legame tra tutti è Torino e l’educazione che ci ha dato e Londra per le opportunità che abbiamo colto. E’ vero che Torino è la capitale del gusto sia che si parli di cucina sia che si parli di bere, non solo vino e caffè o liquori di fama internazionale, come è vero che i Soci si troveranno a cena, ma gli obiettivi del Club Torino, nella tradizione di un passo dopo l’altro, sono chiari e non solo ludici. Nato come Think Tank, nell’ottobre 2017, nella sua serata di fondazione ha ospitato Maurizio Molinari, Direttore de La Stampa, proprio per sottolineare la volontà di un continuo confronto e scambio di esperienze tra le due anime appartenenti ai Soci, ma anche la sua propensione ad una visione internazionale ed una attenzione alle proprie radici. Non per nulla i Soci si sentono anche Ambasciatori delle proprie origini, richiamando alla tradizione del territorio che combina insieme agricoltura, industria, servizi, banche , cultura e università, ricerca ed innovazione. 

In fin dei conti un po' lobbisti per usare un termine che agli inglesi non suscita scandalo, loro che hanno creato un Impero.

Ambasciatori significa altresì riportare in Patria le esperienze, i comportamenti, i metodi, le soluzioni di successo, le idee e la costruzione di progetti e di visioni che possano contribuire al nostro territorio per una crescita  che permetta anche alle generazioni future una alt’ qualità della vita e la voglia di innamorarsi di una città che ha nel proprio DNA quella di essere internazionale, pur rimanendo orgogliosa della propria storia e tradizione, proprio come Londra. 

Chiaramente ci auguriamo di trovare ascoltatori attenti  e operosi come noi, capaci di azioni anche grazie al Club Torino, che consegnino un ruolo da protagonista alla sorprendente Torino. 

 

[Articolo di Michele G. Porfido - Pubblicato su Il Club - Gennaio 2018]